Una solerte padrona di casa affida il bucato alla sua domestica e la domestica, altrettanto solerte, si mette d’impegno. Soltanto che, al momento di prelevare dall’armadio il mastello, trova al suo posto un gran vassoio e pensa: “ma non sarà mica un po’ scomodo? Un vassoio non ha i bordi, perciò non potrò lasciare in ammollo la biancheria”. Preleva il vassoio, ripone sopra la biancheria e va a prendere il detersivo … ooops! La fantasiosa padrona ha lasciato solamente un sacchetto contenente sabbia. E la domestica pensa fra se: “Ma … con la sabbia faccio poco!” E comunque cosparge la sabbia sopra la biancheria ed apre il rubinetto dell’acqua calda … che sfortunatamente la eroga solamente fredda. Alla fine la solerte domestica stende il bucato che è rimasto sporco come prima. E la padrona se ne accorge. Urla e dice ad alta voce: “Ora basta! Queste domestiche non fanno mai nulla, dicono, dicono ma poi il risultato non c’è e io resto gabbata! Da questo momento in poi controllerò di modo che la Maria non si inventi le cose che non sono vere e intanto io la pago per nulla! Questo scandalo che lei viene in macchina a lavorare mentre dice che non ha mai soldi nemmeno per mangiare mi sta stancando!”.
La storiella è ovviamente una metafora, dove la padrona è il governo o le istituzioni, la domestica il presunto invalido o povero, il bucato rappresenta il misfatto ma vale sia per l’una sia per l’altra, le dicerie della padrona sono quelle della “vox populi” che si addicono sia alla gente comune sia a quella istituzionale.
Il nostro paese è nell’identica situazione, casi limite a parte che però non si sa mai come e perché vengono prontamente ripescati a bella mostra per la pietra dello scandalo, quando invece le più volte è il vassoio al posto del mastello a palesare una qualche anomalia. Ed il vassoio mica è stato messo li dalla domestica. Insomma, pare proprio che le nostre istituzioni ed in primis i governi siano nelle stesse vesti del lupo della favola, altra metafora stavolta di sapore storico, che intima all’agnello di rigar dritto non barando sulla dichiarazione del proprio status, “altrimenti ci arrabbiamo” ed eliminiamo solamente una legge con un misero decretino piccino piccino, stabilendo che non vale l’autocertificazione e piuttosto decidendo di mettere più agevolmente il naso negli affari del cittadino!
A parte la faccenda dell’autocertificazione, che sarà difficile escludere aprioristicamente così come si auspica il ministro Giovannini, lui decide di scavalcare una legge e io lo denuncio, (cos’è? Siamo in uno stato di polizia? Lo dicano!), il problema dei problemi che sta nel famoso motto “fatta la legge trovato l’inganno”, dipende esclusivamente dagli organi istituzionali proposti, mica dal cittadino che prova fare il furbo. E vuol dire che una volta adottato a monte un provvedimento che in qualche modo è restrittivo per favorire il bene dell’intera comunità, a valle non esiste pressoché un controllo adeguato, perciò è come se un pescatore pescasse con una rete della porta da calcio. Ma se il pescatore di sua volontà si castiga, è colpa del cittadino? Una volta di più siamo di fronte allo spettacolo di chi fa le leggi e poi si pente dando la colpa agli altri, infine dice che bisogna fare diversamente: te la fai e te la dici allora! Ma se fai così, come mai sei insediato in quel posto così importante e sei inconsapevole?? Abbiamo inoltre favolosi controlli fiscali che scattano non appena uno omette cinque centesimi, così Equitalia si può sbizzarrire a chiederti due milioni e bontà sua dilazionabili in de rate mensili, (!), per queste scorrettezze non scattano mica?
Allora è vero che in Italia ci sono due pesi e due misure: i grossi evasori non si riescono mai a beccare, perché il fisco è le tre scimmiette del potere, sorde, cieche e mute, però i polli sì che si beccheranno, grazie alla grandissima invenzione (str …) dell’Isee! Ha ragione Chianura a sostenere che qualcuno qui apre la bocca a sproposito ma razzola male, anzi malissimo, non facendo quello che s’era proposto, forse lo fa apposta, per confondere le acque di modo che non si riesca più a distinguere, nel torbidume, che l’errore l’ha ha fatto prima ed anche abbastanza palese. Costoro vorrebbero che stasera passasse un decreto da emanare assolutamente entro lunedì prossimo? Mah! Io comunque avrei enorme piacere non passasse!